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Frontiere

La cosa curiosa delle frontiere è che quando arrivi non c’è mai nessuno che ti dica cosa devi fare.

Lo fanno sempre dopo, quando sei lì che stai giá per mettere il piede dall’altra parte.

Siamo partiti da LaCruz questa mattina imboccando un rettilineo di 100 km, lungo il quale abbiamo trovato come unico posto di ristoro una…macelleria, qui ci accoglie una bella signora appena uscita da un quadro di Botero.

Quando Paolo gli ha chiesto un po’ d’acqua per lavare della frutta, la signora Botero, ha preso il secchio con cui stava lavando per terra e ce lo ha avvicinato. Spero non avesse inteso bene la nostra richiesta.

Arriviamo in frontiera a Paso de los Libres per entrare a Uruguaiana in Brasile. Come dicevo ci avvisano solo quando abbiamo un pedale già di là che serve il timbro dell’immigrazione; è finita qui, passi, ma le biciclette, che ci avrebbe dovuto portare a destinazione, non possono attraversare il ponte/frontiera.

Ecco, non resta che chiedere un passaggio e spunta il Team di kart Perego, con Perego in persona!

Campione di questa disciplina in trasferta per una gara proprio a Uruguaiana.

Ci danno un passaggio ci offrono da bere e ci scambiamo i numeri di telefono e chi se ne frega se alle frontiere non ti dicono mai prima cosa fare!