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Il buongiorno si vede dal mattino

Mercoledì 1 novembre 2017

da Igoumenitsa a Preveza

Sono sveglio dalle 6:00. In un viaggio, il riposo e l’alimentazione sono essenziali e io non riesco a fare bene né l’uno né l’altra.

471 km in bici mi dividono da Atene e poi  mi aspettano 42 km e 195 metri della maratona, per la quale non mi sono più allenato.

Vediamo, vediamo, intanto l’obiettivo è arrivare ad Atene, un passo alla volta.

Per cominciare bene la mattinata vado a prendere la bicicletta e trovo la ruota posteriore forata; molto probabilmente il meccanico di ieri, nel rimontarla, ha pinzato la camera d’aria. La giornata non comincia quindi con i migliori presupposti. L’unica cosa da fare è aspettare che apra il meccanico e cambiare la camera d’aria e poi partire con la bicicletta in ordine. Meglio partire con mezz’ora di ritardo che doversi fermare sulla strada con tutti i disagi del caso. Già la giornata è molto complicata, 110 km con 1900 m di dislivello mi aspettano e questo inconveniente non ci voleva, perché perderò un’ora di marcia. Tutti i negozi aprono alle 8:30, questo alle 9:04 è ancora chiuso! Eccolo, il ragazzo sta arrivando, tranquillo come una Pasqua, vuole gonfiare la gomma e mandarmi via; gli spiego – come a un bambino – che se la sera era gonfia e la mattina no, vuol dire che è bucata, tutto lì! Non è convinto, ma è un problema suo; mette, con la calma di uno statale, tutte le bicicletta in vendita fuori e poi mi considera: sono le 9:30.

Ok, adesso posso rientrare in albergo, recuperare i bagagli e partire definitivamente.

Ho un’ora di ritardo sulla tabella di marcia, ma non fa niente, adelante adelante peligro costante…

Intorno al 15° km vedo un segnale che indica la mia destinazione. La mia traccia invece dice di svoltare a destra, quindi mi fermo, controllo con molta attenzione e calma lo strumento e decido di dare retta al mio istinto, devio la traccia. Ho visto che circa 30 chilometri più avanti rientrerò in traccia, sicuramente perderò un po’ di panorama, ma così dovrei passare nella vallata ed evitare un bel po’ di saliscendi.

La scelta è stata fortunata e geniale, sono riuscito a scorciare la tappa di circa 15 chilometri ed evitare 1000 m di dislivello.

Oggi la mia poderosa Roubaix non mi ha dato problemi, anche se mi viene in mente che in realtà non dovrebbe mai darne, i problemi dovrebbero essere un’eccezione!

Piccolo inciso: il casco in Grecia non è obbligatorio e si fuma nei locali.

Questo paese, Preveza, è un labirinto! Mi sono perso e non riesco a trovare l’albergo; sono dovuto tornare sul mare e fare il giro al contrario, mai successo… sono incredulo ma mi è successo davvero! Amen.

Domani devo fare un sottopassaggio marino, nel canale che divide le due Coste da Preveza a Aktio. Ho chiesto a un poliziotto e mi ha detto che prima del tunnel c’è una telecamera; mi devo mettere lì davanti e  arriverà un mezzo che mi caricherà e mi porterà dalla parte opposta del tunnel. Mi sembra strano, però l’unica cosa che posso fare è provare.