Ragusa di Dalmazia Dubrovnik

 

Mercoledì 25 Ottobre 2017

Questa mattina mi sono sentito con il mio hermano Enrico Roberto Carrara, per avere un suo parere sul fare una sosta di un giorno a Dubrovnik e far riposare le ossa. Mi ha dato la risposta che volevo: “fermati”! Alla fine, dopo 11 giorni e 1000 km, me lo merito proprio! Poi, se tutto procede senza intoppi, arriverò comunque con qualche giorno di anticipo.

Direi che ho fatto proprio bene a rimanere a Ragusa di Dalmazia, nonché Dubrovnik. Soltanto il giro delle mura di cinta merita stare qui un giorno intero. Oggi c’è il sole, per fortuna, e la vista è veramente da Dio. Non esagero, il viaggiare da soli ti permette di avere tempi tuoi, sempre in equilibrio tra la tua felicità e la tua tristezza; la solitudine ti stringe con le sue forti braccia. La solitudine non ha tempo, è sempre esistita e sempre esisterà, puoi essere solo tra la gente ed essere armonico da solo; non esistono regole, è un equilibrio sottilissimo, tra il sacro e il profano, tra la gioia e il dolore, semplicemente up and down.

Avete mai sofferto di vertigini? La sensazione è quella di mancanza di terra sotto i piedi, un attimo, e l’attimo dopo la ritrovi, questo perfetto sincronismo tra felicità e infelicità.

Oggi mi gira in testa una canzone di Bocelli: “Vivo per lei”… L’ho sentita uscire da una delle piccole traverse del corso principale. Che uomo Bocelli e che strumento musicale gli ha donato la Natura!

E quanta italianità c’è nel mondo, dovunque vai trovi imitazioni dell’Italia e dell’italianità. Se avessimo soltanto il 10% di questa percezione, vivremmo di rendita.

Vecchie storie…

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